«La nave, i passeggeri, i doni e il viaggio nel mondo» (breve racconto di Claudio Guarini)
«Fa finta di stare su di una nave che prende e lascia passeggeri ogni giorno in diversi posti del mondo.
Ognuno ha da portarti un dono (che tu puoi etichettare come doloroso, gioioso, profumato o puzzolente in base a cio in cui credi o ti hanno costretto a credere).
Tu sei sempre su quella nave perchè hai bisogno di conoscere parti di te attraverso quei doni che riceverai durante il giro del mondo che stai compiendo.
Ogni volta che avrai compreso il significato di quei doni potrai anche lanciarli dal pontile perchè attaccarsi non servirà a nulla per non affogare.
Arriverà il momento in cui sentirai di scendere da quella nave per poter proseguire in un'altra maniera.
Se capiterà che dovrai scendere perchè la nave affonderà, in quanto troppo pesante a causa del tuo accumulare quei doni, allora saprai che dovrai proseguire senza attaccarti a nulla.
Tu sei sempre su quella nave perchè hai bisogno di conoscere parti di te attraverso quei doni che riceverai durante il giro del mondo che stai compiendo.
Ogni volta che avrai compreso il significato di quei doni potrai anche lanciarli dal pontile perchè attaccarsi non servirà a nulla per non affogare.
Arriverà il momento in cui sentirai di scendere da quella nave per poter proseguire in un'altra maniera.
Se capiterà che dovrai scendere perchè la nave affonderà, in quanto troppo pesante a causa del tuo accumulare quei doni, allora saprai che dovrai proseguire senza attaccarti a nulla.
Anche quando giungerà un passeggero che ti dirà che potrai tenerti per sempre quel dono, tu sappi prima comprenderlo, assaporarlo, e custodirlo dentro di te e poi saprai che non ci sarà motivo di lanciarsi dal pontile per paura di affogare perchè avrai il controllo della tua nave e potrai continuare a vivere il mondo e le acque che solcherai.»
Ribadisco: anzichè mangiarvi quelle ultime sinapsi rimaste nel preoccuparvi di ciò che "gli altri" pensano di voi, badate a ciò che voi pensate di voi stessi perchè non vi piacerà a causa dell'immagine fittizia e impermanente che vi siete cuciti o che vi siete fatti cucire solo per il timore di non ricevere approvazione o considerazione.
Vi raccontate un sacco di balle.
Vi raccontate un sacco di balle.
Non vi serve l'approvazione di alcun maestro se non quello che scoprirete dentro di voi quale unico, irripetibile e silenziosamente attivo ed eternamente presente.
Usate l'energia per fare esperienza di ciò che siete.
Se potete, evitate di polarizzarvi e di etichettare ogni cosa con la mente.Non cadete nel tranello del bisogno di considerazione, di approvazione o del far valere la propria opinione appartenente ad un ego fasullo in cerca di energia altrui come un vampiro perchè sa che dentro fa paura guardarsi.
«IL SOFFIO DELLA COSCIENZA» estratto del mio nuovo libro:«Quindi cosa devo fare..» le chiedo desideroso di una risposta concreta «come distinguo la realtà vera da quella illusoria?»
«Per adesso fai l'unica cosa che può tirarti fuori dal fango melmoso nel quale ti trovi: diventa consapevole che ti ci trovi dentro. Diventa consapevole che non sei sveglio. Diventa consapevole che pensi e agisci nel sonno. Diventa consapevole che sei una macchina programmata a reagire a determinati stimoli esterni. Ti credi questa macchina a cui è stato dato un nome, un altezza, un peso variabile, un'etichetta, un codice. Non sei poi così diverso dai prigionieri dell'olocausto durante la seconda guerra mondiale. Solo che tu non ne sei consapevole. Non ne hai preso ancora coscienza perché sei stato programmato a ritenere normale ciò che non lo è. Sei stato programmato a ritenerti un'immagine distorta di ciò che in realtà sei nella parte più profonda di te stesso».Tratto dal mio nuovo libro «IL SOFFIO DELLA COSCIENZA»http://www.unitinelrisveglio.com/p/il-soffio-della-coscienza-libro.html
«Per adesso fai l'unica cosa che può tirarti fuori dal fango melmoso nel quale ti trovi: diventa consapevole che ti ci trovi dentro. Diventa consapevole che non sei sveglio. Diventa consapevole che pensi e agisci nel sonno. Diventa consapevole che sei una macchina programmata a reagire a determinati stimoli esterni. Ti credi questa macchina a cui è stato dato un nome, un altezza, un peso variabile, un'etichetta, un codice. Non sei poi così diverso dai prigionieri dell'olocausto durante la seconda guerra mondiale. Solo che tu non ne sei consapevole. Non ne hai preso ancora coscienza perché sei stato programmato a ritenere normale ciò che non lo è. Sei stato programmato a ritenerti un'immagine distorta di ciò che in realtà sei nella parte più profonda di te stesso».Tratto dal mio nuovo libro «IL SOFFIO DELLA COSCIENZA»http://www.unitinelrisveglio.com/p/il-soffio-della-coscienza-libro.html
PS: Siamo il cibo degli dei.
Sanno che molti di noi se ne son accorti e non vorranno di certo mollare la presa così facilmente perché senza un piatto così succulento ne morirebbero.
Commenti
Posta un commento
I commenti a scopo offensivo, di ingiuria e senza un legame con tale argomento verranno rimossi.